Quando quattro anni fa decidemmo assieme ad Antonio Melegari di aprire una Sezione Arti Visive all’interno del festival con l’intento di promuovere pittura, scultura e fotografia, nel loro approccio con la cultura salentina, il primo progetto, assieme all’estemporanea di pittura, fu L’Arte nel Piatto, ovvero un connubio tra arte e artigianato locale. L’idea era quella di invitare gli artisti ad interpretare, ognuno con il proprio stile e la propria tecnica, le tematiche promosse dal festival su dei supporti in terracotta concretizzatisi, infine, in un trittico di piatti. Tale progetto ha trovato, nel corso delle varie edizioni, l’adesione entusiasta, di sempre più artisti, arrivando a creare una collezione che oggi vanta più di 200 pezzi e spingendoci a continuare in questa direzione ed a sperimentare un’ulteriore evoluzione di tale discorso. Gli artisti sono stati invitati questa volta a realizzare, oltre ad un dittico di piatti che rispettasse le linee guida delle scorse edizioni, un piatto con la tecnica propria di questa forma di artigianato, quella del biscotto smaltato, rispettando un’altra tematica: la” flora salentina”. Il fine di tale progetto è quello di comporre un’opera corale che spinga il fruitore a riflettere su una tematica che, attualmente rispecchia le inquietudini che gravano su questa terra, ovvero la salvaguardia di molte specie autoctone ed in particolar modo degli ulivi, minacciati oggi dal grande problema della xylella.
Il frutto di questo progetto verrà quest’anno esposto, assieme a molte altre novità presso il Laboratorio Urbano Sottomondo, a Cutrofiano dal 14 al 19 settembre .
Naturalmente, come già accennato, L’Arte nel Piatto è solo una delle espressioni artistiche promosse dalla Sezione Arti Visive che, quest’anno, dedica l’intera esposizione a Totò Massaro, artista, nonché architetto cutrofianese scomparso prematuramente.
Totò Massaro è stato uno tra i primi artisti ad aderire, quattro anni fa con la creazione di tre opere originali, a L’Arte nel Piatto. Non posso assolutamente affermare di essere stata una sua grande amica, ma, ciò che ci legava era un grandissimo rispetto ed una forte attrazione e ammirazione, da parte mia, per il suo lavoro. All’epoca m’invitò a casa sua per andare a ritirare i suoi “piatti” e scambiare due chiacchiere; qui gli confessai, sorseggiando un caffè assieme, di trovarmi in difficoltà poiché molti degli artisti partecipanti avevano realizzato le loro opere sui piatti senza tener conto del foro sul retro di ogni pezzo, problema, questo, che mi rendeva impossibile appendere tali pezzi, secondo la mia idea, e che mi avrebbe costretto, dunque, a rielaborare l’intera istallazione delle opere. Totò allora, con sorriso sornione, divertito probabilmente dalla mia inesperienza ( poiché avrei dovuto essere io a raccomandare agli artisti di fare attenzione a tale particolare) e dalle mie angosce, mi propose la soluzione. Mi mostrò infatti, un piccolo trapanino manuale, di cui io non conoscevo l’esistenza e che per essere utilizzato richiedeva una certa esperienza, rendendosi disponibile a praticare lui stesso un altro foro su ognuno di questi pezzi.
Questa è l’immagine che conserverò per sempre di Totò Massaro, seduto sotto la soglia di casa sua, un po’ sudaticcio per via del caldo estivo, intento, paziente e sorridente a tranquillizzarmi e a insegnarmi che vi è sempre una soluzione, solo che a volte questa è cosi delicata e faticosa che solo con grande e gioiosa passione la si può mettere in atto. Questo piccolo ricordo, unito alla grandissima ammirazione che assieme allo staff de Li Ucci Festival abbiamo sempre provato rispetto al suo lavoro, ci ha spinto a dedicare l’intera mostra a Totò, un uomo appassionato, un artista, un maestro.
Tale omaggio si concretizzerà quest’anno in una piccola esposizione delle sue opere selezionate, grazie alla gentilissima collaborazione di Alida, moglie, amica, musa, compagna di Totò, seguendo uno dei suoi temi più ricorrenti e peraltro attinenti alle tematiche toccate in questa edizione, ovvero il suo amore per la terra salentina, i suoi ulivi, gli uccelli, i cani e gli animali che la popolano e dai quali egli ha tratto la sua poesia pittorica.
La Sezione Arti Visive, però, non termina qui, “la creta si fa arte e la musica e un’immagine”, questo è il titolo dell’esposizione,poiché al suo interno vi è uno spazio dedicato alla fotografia. Da un paio d’anni abbiamo infatti avviato assieme alla collaborazione di Luigi Cesari, in arte conosciuto come Lu Cesari, un concorso fotografico nel quale si chiede ai partecipanti di cimentarsi nella creazione di uno scatto che interpreti ogni volta la frase di uno stornello classico della cultura salentina il cui titolo è Vorrei volare. Saranno dunque presenti nello spazio espositivo le foto vincitrici del primo e secondo concorso rappresentanti rispettivamente i primi due versi di tale stornello: “Vorrei volare” e “Sulla finestrella tua vorrei venire”.
Con l’intento inoltre di sorprendervi e soprattutto di dare voce alle tante eccellenze artistiche salentine, abbiamo invitato Francesco Maria Mancarella, un musicista geniale il quale, nell’ultimo anno, ha sorpreso Italia, Europa ed America con la sua invenzione il “pianoforte che dipinge”. Che dire a tal proposito? Non c’è che da venire ad assistere, il 14 settembre durante l’inaugurazione, al la sua performance pittorico musicale.
Ed ancora all’interno dei laboratori urbani verrà esposto il “Musicista in ferro riciclato” donatoci con amicizia da Maurizio Marioli, l’artista del ferro, che anche quest’anno ha partecipato a L’Arte nel Piatto” con la realizzazione di altri bellissimi pezzi fatti di ferro e terracotta.
Ed infine, ancora, ci saranno alcune tra le opere realizzate ogni anno sul palco de Li Ucci festival attraverso una performance pittorica che anche quest’anno accompagnerà lo spettacolo musicale riempiendolo di colore.
TERESA GRAVILI
Direzione Arti Visive